La messa in sicurezza di un edificio prefabbricato è un processo estremamente articolato che presuppone competenze specifiche e diversificate tra loro. Solo un gruppo di professionisti esperti ed affiatati può portarlo a termine.

Il susseguirsi di eventi sismici negli ultimi anni ha influenzato l’evolversi del panorama istituzionale e giuridico in Italia, innescando valutazioni importanti circa la delicata tematica della sicurezza degli ambienti di lavoro. Nel maggio 2012, il terremoto avvenuto in Emilia-Romagna, ha evidenziato la vulnerabilità di molte strutture prefabbricate costruite con criteri non antisismici.

Per ridurre gli effetti del terremoto, l’azione dello Stato si è concentrata sulla classificazione del territorio italiano.
A partire dal 2003, sulla base di studi relativi alla probabilità che si scateni un evento, superiore ad una determinata soglia di intensità o magnitudo, tutto il territorio nazionale è stato finalmente classificato come sismico e suddiviso in quattro zone a pericolosità decrescente:
Zona 1: zona sismica ad alta pericolosità
Zona 2: zona sismica a medio – alta pericolosità
Zona 3: zona sismica a medio – bassa pericolosità
Zona 4: zona sismica a pericolosità molto bassa

La zona 4 è andata a coprire il territorio italiano “non classificato” fino ad allora. Pertanto, gli edifici prefabbricati realizzati prima del 2003 non sono stati realizzati secondo la normativa antisismica, mentre dal 2003 al 2006 ci sono state una serie di proroghe sull’ingresso in vigore di tale classificazione sismica e, per un periodo, sono coesistiti entrambi i regimi.
È quindi possibile che le strutture costruite prima del 2003 e dal 2003 al 2006 abbiano importanti lacune dal punto di vista sismico, proprio perché non progettate per resistere a tali eventi.

Un sistema al servizio delle aziende: Sismafix

La Truzzi SpA, come azienda leader nella realizzazione di strutture prefabbricate, supporta le aziende analizzando lo stato di resistenza degli edifici prefabbricati, in chiave antisismica, progettando e realizzando gli interventi grazie al sistema Sismafix.

Un team di lavoro dedicato, con esperienze specifiche in ambito geologico, sismico ed ingegneristico, affronta le seguenti fasi:

1. Valutazione della resistenza sismica e verifica della presenza di carenze strutturali quali:

  • La mancanza di collegamenti tra elementi verticali ed elementi orizzontali,
  • Il non adeguato ancoraggio alle strutture principali degli elementi orizzontali e di tamponatura prefabbricata
  • La presenza di scaffalature non controventate portanti materiali pesanti che ribaltandosi potrebbero coinvolgere la struttura principale causandone il danneggiamento o il collasso.

Questa prima fase, chiamata “fase preliminare” è il primo passo che porta ad una corretta valutazione dell’intervento ed è determinante per stabilire lo stato dell’esistente. Questa verifica preliminare viene effettuata dai nostri tecnici tramite analisi strumentali in situ ed analisi dei progetti esistenti della struttura.

 

2. Progettazione degli interventi di eliminazione delle carenze strutturali e miglioramento della resistenza sismica dell’edificio. I nostri tecnici affrontano quotidianamente le tematiche legate al rischio sismico, offrendo la garanzia di un’azione mirata ad interventi e soluzioni strettamente necessari. Questa fase si sviluppa a partire da l’analisi dinamica del comportamento strutturale pre e post-intervento, dopodiché vengono progettati i rinforzi delle membrature e, se necessario, anche del sistema di fondazione. Dopo un’accurata valutazione delle alternative si passa alla progettazione esecutiva.

 

 

3. La fase conclusiva avviene sul campo, le squadre di lavoro Sismafix eseguono le opere di miglioramento sugli edifici realizzando gli interventi precedentemente progettati. L’ intervento consiste nell’applicazioni di elementi in acciaio con forme e spessori che variano in base al calcolo strutturale e che collegano i singoli elementi prefabbricati tra di loro. La fase finale consiste nel rilascio del modulo di Asseverazione che certifica la classe di rischio dell’edificio pre e post-intervento e consente di poter procedere all’attivazione del SismaBonus.

AGGANCIO ALLA BASE DEGLI ARCHI

Esempio di aggancio in acciaio alla base degli archi

FONDAZIONE DI COLLEGAMENTO PLINTI

Esempio di fondazione di collegamento tra i plinti

IMG 20170911 105924 edited

Esempio di archi di controventatura intermedi

Le nostre squadre sono attrezzate per minimizzare i costi e permettere la prosecuzione dell’attività lavorativa, riducendo quindi al minimo l’impatto di queste lavorazioni.
Nel pieno rispetto delle esigenze del cliente, per permettere la prosecuzione dell’attività lavorativa, la squadra Sismafix lavora principalmente durante la notte, per ridurre al minimo l’impatto dell’intervento.

Sismafix: Alcune case history

Nel 2015 ci siamo occupati del miglioramento sismico dell’unico stabilimento italiano di Hilti, l’azienda dall’inconfondibile marchio rosso che sviluppa e produce prodotti per professionisti ed aziende nel campo edile. L’intervento per lo stabilimento italiano, con sede a Carpiano (MI), è stato deciso dall’azienda per mettere in sicurezza le tecnologie, gli strumenti e i macchinari necessari per la manutenzione e la riparazione degli stessi. Lo stabilimento di Carpiano, adibito a centro revisione e stoccaggio, racchiude al suo interno un bene inestimabile per Hilti: le tecnologie e i prodotti che concorrono a formare il patrimonio dell’azienda.

Smeg, azienda italiana produttrice di elettrodomestici con sede a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, ha potuto vedere da vicino i danni causati dal sisma a molti dei suoi fornitori nel 2012. Infatti, i primi interventi sono stati richiesti dal Gruppo Smeg prima dell’uscita della Legge di Bilancio 2017 contenente il Testo del SismaBonus e, tra il 2014 e il 2017, la squadra Sismafix ha potuto lavorare attivamente per rendere antisismici gli oltre 80.000‬ m² degli stabilimenti prefabbricati del Gruppo.

Un altro caso di miglioramento sismico riguarda Mapei, realtà operativa nel settore della produzione di materiali chimici per l’edilizia. Da anni tra i primi fornitori delle aziende del distretto delle ceramiche, nella provincia di Modena, si sono rivolti alla Truzzi SpA nel 2015 per adeguare le loro strutture produttive alle norme vigenti, decidendo così di proteggere da eventuali rischi il know-how aziendale.

Queste sono solo alcune delle case history con cui ci siamo confrontati nel corso degli anni. Interventi di prevenzione per la sicurezza dei lavoratori e per la tutela del patrimonio aziendale come quelli appena citati, sono il frutto dell’attenzione e della prudenza di imprenditori che hanno scelto di investire pur sapendo che il risultato non sarebbe stato tangibile nell’immediato. È proprio su questo concetto di prevenzione che basiamo la nostra idea di sicurezza; la nostra prerogativa è garantire la solidità dei luoghi di lavoro e il benessere delle persone che quotidianamente lo vivono.